Impiego personale dipendente del ruolo dei Commissari. Criticità.

Signor Questore,

l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti, unico sindacato di riferimento della Confederazione UIL all’interno della Polizia di Stato, a due anni dalla sua costituzione è ormai presente su tutto il territorio nazionale, e nello specifico qui a Roma ha raggiunto un’apprezzabile rappresentatività, grazie ad un’azione sindacale incisiva basata sui valori della correttezza, lealtà, trasparenza e mai con atteggiamento vacuamente strumentale.

In attesa di avere il piacere di vederci di presenza, attraverso uno specifico incontro, approfittiamo di questa nostra missiva, innanzitutto, per augurarle buon lavoro, certi che la S.V. farà di certo del Suo meglio per affrontare le diverse criticità che attanagliano la Questura di Roma, del resto l’U.S.I.P. ha già avuto modo di apprezzare le Sue qualità quando rivestiva l’incarico di Questore di Catania.

Ciò posto, per entrare nel merito della questione di cui all’oggetto, siamo consapevoli del fatto che le problematiche della Questura di Roma, come sopra già accennato, sono molteplici, ma certamente non possiamo esimerci dal non evidenziare una tematica molto delicata, che attiene la dignità professionale dei dipendenti del ruolo dei Commissari, nello specifico ci riferiamo al personale vincitore del concorso per commissari a seguito del riordino delle carriere di maggio 2017.

Giova sottolineare, che siamo qui in presenza di personale che già ha alle spalle anche più di trent’anni di servizio, dipendenti che in altro ruolo per anni hanno avuto gravose responsabilità che gli hanno permesso nel tempo di raggiungere un elevatissima capacità professionale, ecco perché riteniamo opportuno far presente alla S.V. la problematica inerente l’impiego di queste importantissime risorse umane, che meritano certamente una particolare attenzione in quanto si tratta di personale che ha ancora tanto da poter dare in termini di professionalità, e di immagine, alla nostra Amministrazione.

Per entrare ancor più nel particolare, riteniamo quantomeno non rispettoso, e certamente non gratificante, il fatto che questi Commissari non vengano impiegati secondo quello che richiederebbe la specifica loro funzione, nonché anche, da non dimenticare, secondo le loro specifiche capacità, assistere a situazioni paradossali come ad esempio alla locale Squadra Mobile, in cui la responsabilità diretta di ben tre sezioni è in capo ad un Commissario Capo “cosiddetto di serie A”, ci permetta la battuta, è quantomeno inverosimile se si pensa che nelle stesse sezioni prestano servizio dei Commissari, “cosiddetti di serie B”, che potrebbero benissimo svolgere un ruolo di primo piano assurgendo a responsabile delle stesse sezioni.

E come se tutto ciò non bastasse, lo stesso Commissario Capo è anche il Coordinatore di tutti i servizi di P.G. dei commissariati, insomma mentre da un lato abbiamo una figura a cui l’Amministrazione ha dato le più ampie responsabilità, dall’altro lato abbiamo figure professionali dello stesso ruolo che vengono trattati in modo non consono alla loro funzione, come se fossero i figli di un Dio minore.

Signor Questore, l’U.S.I.P. ha sempre pensato che le parole sono come le pietre, e di conseguenza bisogna avere la capacità di saper pesare il peso delle parole, ed invero, quindi, le parole sopra evidenziate, e cioè “serie A e serie B”, sono state da noi utilizzate appositamente perchè non sono solo delle battute pungenti, ma perché riescono in modo più che cristallino, senza nessun tipo di fraintendimento, a rappresentare l’amara realtà dell’attuale situazione, in cui vi è personale dipendente che, ancora ad oggi, viene trattato come se appartenesse ad un ruolo inferiore.

Ancora, quando parliamo della Squadra Mobile abbiamo accennato al problema che evidentemente salta più all’occhio, ma in realtà il problema dell’impiego dei Commissari riguarda anche chi presta servizio nei commissariati, perché anche qui, senza voler fare l’elenco delle varie situazioni perché sarebbe fin troppo lungo per prospettarlo in questa missiva, tale personale viene sottodimensionato rispetto al ruolo che ricopre, il tutto a scapito della loro dignità professionale, e finanche a scapito dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi istituzionali, che di sicuro ne gioverebbero se tali Commissari venissero utilizzati secondo le loro funzioni, e soprattutto, ci piace ribadire questo concetto, secondo l’enorme esperienza che hanno accumulato in tantissimi anni di onorato servizio.

Signor Questore, per concludere, visto la Sua riconosciuta lungimiranza, che l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti ha avuto già modo di toccare con mano in altre realtà territoriali, siamo certi che la S.V. abbia colto appieno il senso di quanto sopra menzionato, ed è proprio per tale motivo che auspichiamo in un Suo autorevole e risolutivo intervento, affinchè si possa definitivamente sanare una questione che ha assunto ormai le connotazioni tipiche del teatro dell’assurdo, siamo certi che la S.V. saprà, attraverso interventi mirati, restituire quella dignità professionale a tutto questo specifico personale dipendente, che di certo non merita di essere trattato in modo non congruo rispetto a tutto quello che ha dato in termini di sacrifici e di esperienza alla nostra Amministrazione. RingraziandoLa anticipatamente, si porgono cordiali saluti. 

Il Segretario Generale Provinciale U.S.I.P. Roma

Martino Esposito

 


Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti